Complesso residenziale via Sant’Andrea

Questo “nuovo” complesso residenziale realizzato a Bisceglie, è formato da 12 unità abitative diverse una dall’altra sia per la superficie (da 90 a 160 mq) sia per la composizione, e ha, nella memoria e nelle suggestioni delle case esistenti nel nostro paese, il suo riferimento ed il suo mcaposaldo progettuale.

Nella scelta tipologica (case unifamiliari), tecnica (impianti autonomi) e linguistica (uso dei materiali locali), traspare una precisa volontà: ricercare l’ambientamento nella tradizione edilizia locale, cercando di ottenere un felice compromesso tra i benefici forniti dalle case “di una volta” ed i vantaggi offerti dalla moderna tecnologia.

Le abitazioni sono progettate come un “isola” al cui interno sono raccolti tutti gli ambienti necessari alla famiglia.
L’accesso da un viale centrale alle singole unità è costituito da un portale ampio per il passaggio delle auto ed immette in un piccolo cortile con giardino pavimentato con ciottoli.

Concepita per ridurre lo stress della vita moderna (e da condominio!) con i suoi giardini che garantiscono “la privacy” delle singole unità, i suoi parcheggi al coperto, l’ascensore privato, persino il colore (diverso per ogni residenza) per aumentarne la “riconoscibilità” ed il senso di identificazione con essa.

L’immagine è di un impianto solido, compatto ma non “chiuso” con movimenti plano-altimetrici che creano una piacevole asimmetria con i vuoti pieni di verde delle terrazze-giardino disposti a varie altezze.

I suoi tetti a falde rivestiti di coppi antichi, le sue murature screziate a volte intonacate dai caldi colori pastello, a volte rivestite con pietra locale a spacco di cava, le sue persiane in legno, i pluviali in rame bruniti dalla piaggia richiamano la forma e i caratteri rassicuranti di una “architettura d’altri tempi”, aperta memoria del nostro passato, ma ancora familiare alle nuove generazioni, perché saldamente radicata nel nostro contesto paesaggistico e socio-culturale.
Immagine di una architettura povera forse da taluni giudicata “falsa”, probabilmente più vera di tanti edifici moderni che spacciano squallida edilizia speculativa per “nuove tendenze” del tutto privi, come sono per noi, dell’indispensabile valore semantico.
Un esempio delle straordinarie possibilità espressive che possono nascere dall’inesauribile patrimonio di esperienze dell’architettura tradizionale locale.